L’ortensia è famosa per essere una pianta ornamentale che dà fiori coloratissimi. Ma come ottenerli? Scopriamolo insieme.
Qualche parola sull’origine dell’ortensia, intanto, che arriva a noi da America del Sud, Giappone e Cina solo nel XIX secolo a partire dall’Inghilterra e poi nel resto d’Europa.
L’ortensia fa parte della famiglia delle Hydrangeaceae e i suoi semi sono contenuti in piccoli involucri che ricordano dei vasi per trasportare l’acqua. L’ortensia è un fiore relativamente facile da coltivare e che non richiede particolari attenzioni. Scopriamo tutto quello che serve sapere per prendersi cura dell’ortensia, dall’innaffiatura alla potatura.

Ortensia: caratteristiche della pianta

L’ortensia è una pianta a foglia caduca che può arrivare anche ai quindici metri di altezza se rampicante, mentre nella specie arbustiva rimane verso i due. I fiori della pianta d’ortensia non hanno petali ma sepali e, in alcune specie, risultano sterili. Il colore del fiore di ortensia dipende dall’acidità del terreno in cui cresce: per avere un’ortensia blu, per esempio, il pH del terreno dovrebbe essere inferiore a 6 (acido); per avere un’ortensia rosa il pH deve essere basico-alcalino. Tutti gli altri colori come azzurro, rosso, bianco o violetto si ottengono rimanendo nel mezzo. Il fusto della pianta di ortensia risulta ben robusto e le sue foglie, radunandosi in gruppi da tre, hanno un colore verde molto intenso.

Come si coltiva un’ortensia in giardino e in vaso?

Per quanto riguarda la coltivazione dell’ortensia in giardino bisogna pensare innanzitutto al periodo dell’anno e al terriccio; per l’ortensia i mesi migliori sono tra aprile e ottobre, ragionamento che cambia se si vuole iniziare a coltivare una pianta già grande, comprata in un vivaio, per cui è meglio cominciare a maggio o comunque tra novembre e dicembre.
Per piantare un’ortensia in giardino è necessario scavare una buca e riempirla con terriccio e torba acida. Il posto scelto per piantare l’ortensia non deve essere direttamente esposto al sole poiché la pianta si seccherebbe in breve tempo.
Da aprile fino a fine estate, nel periodo della fioritura, è necessario concimare la pianta almeno una volta a settimana avendo cura che la zona di giardino in cui si coltiva non raggiunga temperature superiori ai 18°, che potrebbero mettere a dura prova la pianta.
Se si parla di coltivare l’ortensia in vaso gli accorgimento da osservare non sono diversi da quelli appena spiegati per la coltivazione in giardino. Abbiate cura di scegliere un vaso grande (almeno 50-60 cm di diametro) in modo che il fiore possa crescere al meglio delle sue possibilità. Prestate attenzione, quando è in un vaso, a non far ristagnare l’acqua nel sottovaso poiché questa potrebbe portare le radici a marcire.

Come curare l’ortensia: annaffiatura e potatura

Veniamo ora alla cura dell’ortensia: come si innaffia e come si pota questa pianta? L’ortensia va innaffiata regolarmente e abbondantemente con acqua a temperatura ambiente. L’orario migliore per innaffiare il terreno è la mattina presto, avendo cura di controllare che il terriccio sia sempre un po’ umido (umido, non bagnato).
Nota bene: il livello di calcare nell’acqua potrebbe compromettere il livello di acidità del terreno, per cui la cosa migliore che si possa fare è utilizzare l’acqua piovana per irrorare le piante di ortensia.

Parlando di potatura dell’ortensia, invece, la pianta si comincia a potare a partire dal terzo anno di vita stando attenti a eliminare i rami secchi e deboli e i fiori avvizziti, pena la crescita del resto della pianta ostacolata. Quando è bene fare la potatura durante l’anno? Sempre verso l’autunno, ad ottobre, quando la fioritura è terminata. Le poche gemme rimaste vanno lasciate in cima ai rami così che la pianta sia pronta quando i nuovi fiori vorranno sbocciare.