Greta Thunberg è nata il 3 gennaio 2003, ha attualmente sedici anni ed è svedese. Alla sua giovane età è già celebre per il suo ruolo di attivista per lo sviluppo sostenibile e per gli enormi sforzi che sta compiendo per limitare i danni del cambiamento climatico. L’attività per cui è più nota sono le sue regolari manifestazioni a Stoccolma perché il governo ponga la giusta attenzione sui cambiamenti climatici. Lo slogan con cui manifesta sempre è Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima). Scopriamo di più su questa giovane eroina, sulle sue origine e sulle ragioni che l’hanno spinta a diventare il volto di una generazione che mira a cambiare il mondo e la candidata ideale per il premio Nobel per la Pace.

Greta Thunberg, il volto di Fridays For Future e School Strike 4 Climate

“Ho imparato che non si è mai troppo piccoli per fare la differenza“, queste alcune delle parole del discorso che Greta ha fatto ai leader e ai diplomatici politici presenti alla Conferenza sul cambiamento climatico organizzata dalle Nazioni Unite a Katowice, in Polonia, nel 2018. L’intenzione di quella che è poco più che una bambina è precisa, categorica: portare l’attenzione dei potenti del pianeta, di coloro che possono cambiare le cose, sulle terribili conseguenze dei cambiamenti climatici.

Nel frangente della Conferenza per il cambiamento climatico delle Nazioni Unite la coraggiosa, tenace e giovanissima donna ha puntato il dito contro i potenti del pianeta sottolineando come sia inutile l’indifferenza e come sia vitale mobilitarsi tutti insieme per salvare le sorti di un pianeta che è l’unico che abbiamo: “qualcosa sta cambiando, che vi piaccia o no”, fa notare con fermezza la giovane.

Questa adolescente presta il suo volto a Fridays For Future (o FFF) e School Strike 4 Climate, due movimenti apolitici composti da giovani, pieni di energie e freschi, che nascono sul web e si diffondono grazie ad esso e tramite hashtag. Fridays for future nasce proprio dall’idea di Greta, la prima che ha iniziato con lo sciopero della scuola per il clima. Da agosto, infatti, tutti i venerdì Greta va davanti al Parlamento nazionale di Svezia (il Riksdag), per ricordare ai potenti del suo paese cosa è loro preciso obbligo fare, insieme a tutti i cittadini. Un cartello in mano a Greta recita Skolstrejk för klimatet, Sciopero della scuola per il clima.

Il primo passo che lei ha mosso da sola le ha permesso di ottenere un risultato strepitoso: in pochi mesi le manifestazioni si sono diffuse a macchia d’olio, diventando virali e facendo si che anche moltissimi altri studenti si preoccupassero delle sorti dell’ambiente, supportati anche dai professori. Con Greta, quindi, è partito un circolo virtuoso che ha dato vita a gruppi come FFF.

Chi è Greta Thunberg e come è arrivata a diventare una paladina dell’ambiente?

Cosa può aver spinto una ragazzina dell’età di Greta a interessarsi così attivamente, combattivamente e tenacemente delle sorti del nostro pianeta? Cosa la rende diversa da tanti altri ragazzini della sua età, i quali vivono inconsapevolmente la disastrosa situazione climatica dei nostri tempi, non capendo quale eredità verrà loro lasciata?
Greta Thunberg ha una storia complicata alle spalle, una storia che racconta apertamente.

All’età di undici anni è stata colpita dalla depressione: si rifiutava di mangiare, dimagrendo a vista d’occhio e vivendo in un mutismo selettivo. La diagnosi dei medici chiarì la situazione: a Greta fu diagnosticata la sindrome di Asperger, disturbo imparentato con l’autismo che, tra le altre cose, le fa vedere il mondo con un dualismo binario netto, o è tutto nero o è tutto bianco.

La causa che ha scatenato il malessere di una bambina di undici anni è stato l’aver capito che la situazione climatica è un’emergenza attuale non procrastinabile. La crisi che stiamo affrontando è di una gravità tale che per assicurarci un futuro su questo pianete e per assicurare la sopravvivenza del pianeta stesso dobbiamo agire ora.

Ciò che toglie la fame a Greta quando ha solo undici anni è una domanda: perché, se il riscaldamento globale è un problema riconosciuto a livello scientifico e la scienza ci fornisce gli strumenti per fermarlo, non stiamo agendo? Significa che siamo esseri malvagi in grado di distruggere il nostro futuro? Una domanda di una semplicità disarmante, che afferma la pura verità.
Proprio la volontà di smentire tutto questo ha dato a Greta la forza e il coraggio di tramutare le sue speranze e le due buone intenzioni in azioni concrete poiché “one thing we need more than hope is action”: se c’è una cosa di cui abbiamo bisogno ancor più della speranza, sono le azioni concrete.

Greta Thunberg candidata al Nobel e autrice di un libro nel giorno dello sciopero per il clima

Se la domanda è chi Greta Thunberg la risposta non può che essere una persona che sta facendo la differenza nel mondo. La sedicenne è riuscita ad unire i giovani di tutto il mondo in uno sciopero globale per il clima il 15 marzo 2019, giornata nella quale 2052 città in 123 paesi del mondo prevedono marce, lezioni di sensibilizzazione, laboratori climatici e iniziative di ogni genere nel contesto dello sciopero studentesco a cui sono invitati a partecipare tutti, anche coloro che studenti non lo sono più.

Oltre ad essere il volto di questa idealistica marcia globale che tocca tutti i punti del pianeta Greta Thunberg è anche stata proposta come candidata al premio Nobel per la Pace con il merito di operare contro il riscaldamento, ragione che troppo spesso non viene considerata ma che è causa di moltissimi conflitti in tutto il mondo, senza contare le catastrofi ambientali che uccidono sempre più persone. La giovane, che si è detta onorata e molto grata per la proposta del suo nome tra i candidati al Nobel per la Pace, ha anche scritto un libro insieme alla sua famiglia (mamma, papà e sorella) dal titolo "La nostra casa è in fiamme", edito Mondadori, che dovrebbe uscire in Italia il prossimo maggio.

Il titolo di quest’opera è un chiaro riferimento al discorso che Greta ha tenuto al World Economic Forum di Davos nel 2018, il momento che ha portato il suo nome sulla bocca di tutti: in quell’occasione la ragazza, di soli sedici anni, ha ripreso i potenti e i governanti del mondo invitandoli ad agire ora, non tra qualche mese o un anno, proprio "come se la propria casa fosse in fiamme". L’urgenza nelle parole di questa ragazzina e la consapevolezza del suo discorso l’hanno portata alla ribalta e le hanno permesso di far valere le sue giuste ragioni su scala globale, coinvolgendo tutti i ragazzi del mondo in una giornata di proteste che segna senza alcun dubbio la storia della lotta contro il riscaldamento globale a favore del pianeta Terra.