Durante i periodi freddi è normale ammalarsi di bronchite e avere a che fare con i fastidiosi sintomi che questa patologia porta con sé è un problema molto comune. È davvero importante però curare nel modo giusto questa infiammazione per evitare di avere complicazioni e spiacevoli sorprese.

Fumo, inquinamento, ma anche virus e batteri sono le cause principali della bronchite ed è proprio per questo che è un’infiammazione molto comune, soprattutto in inverno.
È maggiormente diffusa nelle città con un tasso di inquinamento molto alto poiché i fumi che vengono respirati irritano le mucose dei polmoni. Ma anche i virus e i batteri fanno la loro parte: basta infatti uno starnuto o un colpo di tosse di una persona affetta da questa infiammazione per ammalarsi. È una patologia semplice da debellare purché si abbia una cura adeguata che deve essere prescritta da un medico; dunque è estremamente importante conoscere i sintomi della bronchite per curarsi nel modo adeguato ed evitare di avere complicazioni.

I sintomi della bronchite

I sintomi principali della bronchite sono essenzialmente due, anche se possono variare in funzione di molti fattori tra cui ovviamente la gravità dell’infiammazione.
Possiamo però dire con certezza che il primo segnale della bronchite è sicuramente la tosse, caratterizzata dalla presenza di catarro.
Essa è sicuramente il sintomo che domina il quadro clinico e può anche essere l’unica manifestazione della malattia; non a caso infatti è l’elemento principale da considerare per una diagnosi di questa patologia L’infiammazione delle vie aeree stimola infatti il riflesso della tosse, un meccanismo di protezione del nostro organismo che ha lo scopo di espellere le sostanze irritanti. Nel caso della bronchite la presenza di muco è più abbondante del normale e quindi aumenta anche la tosse.

Il secondo sintomi è sicuramente la dispnea, ossia la difficoltà di respirare nel modo corretto. Questo sintomo è meno frequente di quello precedente, ma se la malattia persiste per lungo tempo può comportare una riduzione del calibro delle vie aeree, che è dovuta in parte al broncospasmo e in parte all’eccesso di muco.
Accanto a questi due sintomi spesso troviamo alterazione o febbre, dolore durante la deglutizione, dolori articolari, raucedine, dolore al petto e un diffuso senso di malessere generale.

Quali sono le complicazioni della bronchite?

Come abbiamo già accennato è assolutamente fondamentale curare la bronchite soprattutto quando notiamo che i sintomi di questa infiammazione si fanno più acuti e tendono a non scomparire. Ma quali sono le complicazioni della patologia?
Esistono due tipologie di bronchite: quella acuta che è una malattia più breve che comunemente segue un’infezione da freddo o virale, come l’influenza. Consiste in una tosse con muco, dolore al torace, febbre e, a volte, mancanza di respiro. La bronchite acuta di solito dura alcuni giorni o settimane e la bronchite cronica, malattia grave, che è caratterizzata da tosse persistente, che produce muco che dura più di 3 mesi all’anno per più di 2 anni e che provoca gravi problemi alla respirazione.

Entrambi i casi di bronchite, se curati in modo non corretto o trascurati del tutto, possono peggiorare e trasformarsi in polmonite. Ciò si verifica quando l’infezione si diffonde più a fondo nei polmoni. Questa infezione fa sì che le sacche d’aria all’interno dei polmoni, ossia i cosiddetti alveoli polmonari, si riempiano di liquido, impedendo così il corretto funzionamento dell’apparato respiratorio. Si stima che il 5% dei casi di bronchite porti alla polmonite, ma ovviamente questo si verifica in casi particolari: la polmonite è più probabile che si sviluppi negli anziani, nei fumatori, nelle persone con malattie in altri organi e in tutti coloro che hanno un sistema immunitario deboli.
Dunque non occorre allarmarsi, ma è importante farsi visitare dal proprio medico di base (che molto probabilmente ci prescriverà un antibiotico) ed evitare assolutamente le cure fai da te.