L’uso dell’alluminio per incartare o trasportare gli alimenti è molto diffuso, ma è anche sicuro? Una campagna del Ministero della Salute chiarisce come utilizzare gli oggetti fatti di questo materiale senza correre rischi per la salute e senza danneggiare gli alimenti con cui entra contatto.
Questo materiale ha delle caratteristiche che lo rendono perfetto per scaldare velocemente i cibi e per incartarli: è leggerissimo e con una conducibilità termica molto alta.Proprio per queste ragioni da sempre l’alluminio è il protagonista incontrastato nelle nostre cucine; tra teglie, tegami e contenitori usa e getta è davvero molto diffuso. Il Ministero della salute ha però evidenziato come questo materiale potrebbe passare agli alimenti e intossicarli, se non si seguono alcune precauzioni. Andiamo quindi a scoprire quali sono i comportamenti corretti da mettere in atto e a cercare di capire in che modo possiamo rendere l’alluminio per alimenti sicuro per la salute e per l’organismo.
Perché l’alluminio per alimenti non è sicuro per la salute?
Non è una novità che l’alluminio per alimenti non sia sicuro per la salute: già nel 2017 nel nostro Paese la materia è stata regolamentata con un decreto ministeriale che prevede specifiche disposizioni. In particolare si deve fare molta attenzione alle etichette; devono essere sempre indicate le seguenti formule: non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati, destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate,destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore.
In particolare questa normativa mira a proteggere le fasce a rischio, ossia i bambini, le donne in gravidanze, i soggetti che soffrono di malattie renali e le persone sopra i 65 anni.
Nei soggetti adulti e sani, il rischio di intossicazione è invece molto basso, ma la cautela non è mai troppa.
Per questa ragione L’EFSA - Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha segnalato i limiti tollerabili settimanalmente per l’esposizione all’alluminio: il calcolo deve essere fatto moltiplicando il peso corporeo del soggetto per 1 mg di alluminio a settimana.
Se abbiamo dunque a che fare con un uomo adulto di 70 kg la dose da non superare è di 70 mg di alluminio a settimana.
Superare queste dose giornaliere comporterebbe grossi problemi alla salute, come ad esempio problemi ossei e neurologici ed è dunque importante tenere sotto controllo la situazione. Ma come fare? Vediamo insieme quali sono i comportamenti da mettere in atto per evitare problemi.
Alluminio per alimenti: come utilizzarlo per renderlo sicuro
Dunque l’alluminio per alimenti non è molto sicuro per la salute e l’organismo umano, ma solo se lo si utilizza in modo non corretto. Ci sono infatti alcune precauzioni da prendere che risolverebbero ogni problema.
Prima di tutto la scelta dei cibi che entrano in contatto con questo materiale; gli alimenti non a rischio e che possono tranquillamente essere incartati con la carta stagnola o conservati in contenitori di alluminio sono ad esempio cioccolato, caffè, zucchero, cereali, pasta non fresca, legumi secchi, frutta secca, prodotti da forno ripieni a condizione e caramelle. Attenzione invece ai cibi acidi o salati come ad esempio succo di limone.
Altra accortezza è la temperatura a cui si conservano gli alimenti a contatto con l’alluminio: passate le 24 ore devono essere messi in frigorifero o in freezer, ma se si tratta di cibo secco (come caffè o frutta secca) possiamo saltare questo passaggio.
In generale il consiglio è quello di acquistare prodotti in alluminio per alimenti da rivenditori certificati e fare sempre attenzione alle etichette.