La pompa di calore è uno dei tanti metodi ad oggi disponibili per riscaldare (ed eventualmente anche raffreddare) la propria casa sfruttando l’energia elettrica oppure il gas metano. Il suo funzionamento si basa essenzialmente su un sistema inverso rispetto a ciò che avviene normalmente: la pompa di calore sottrae calore ad un ambiente esterno per fornirlo internamente.

A seconda della tipologia scelta, la pompa di calore può essere più o meno costosa e complessa da installare. Vediamo quindi tra quali modelli è possibile scegliere, come funziona ciascuno di essi e quali sono i costi ed il possibile risparmio che questa forma di riscaldamento comportano.

Le varie tipologie di pompa di calore

A seconda delle esigenze, del tipo di abitazione e della fascia climatica nella quale questa è situata, è possibile scegliere tra diversi tipi di pompa di calore.
La pompa di calore più diffusa, quella cosiddetta aria-aria, preleva il calore dall’aria circostante fino a temperature esterne pari o superiori ai 5-7°C, per poi convertirla in calore per la nostra casa. L’esempio più semplice di pompa di calore aria-aria è senza dubbio il condizionatore che fornisce calore attraverso uno o più split installati in casa ed uno o più corpi esterni che hanno il compito di prelevare calore dall’ambiente.

La pompa di calore aria-acqua, invece, pur sottraendo come quella aria-aria il calore dall’esterno, lo converte in acqua calda da utilizzare in casa.
Altra tipologia di pompa di calore, piuttosto complessa da installare, è quella acqua-acqua. In questo caso la pompa sfrutta il calore prelevandolo da acqua di falda che ha il vantaggio di essere solitamente ad una temperatura stabile che garantisce continuità di erogazione. In questi casi è necessario costruire un pozzo, mediante apposita autorizzazione comunale, che servirà da sorgente per la pompa.

Ancora più complessa ma indubbiamente vantaggiosa in fatto di resa è la pompa di calore geotermica. In questo caso il calore viene prelevato direttamente dal terreno a profondità pari o superiori a 10 metri, zona dove la temperatura si mantiene stabile e piuttosto elevata.

Per massimizzare la resa termica e la convenienza sul medio - lungo termine di una simile scelta è però necessario che la pompa di calore geotermica sia abbinata a sistemi di riscaldamento cosiddetti a bassa temperatura ovverosia pannelli a pavimento oppure radianti. Per utilizzare questo tipo di pompa di calore sarà necessario installare una sonda geotermica verticale nel terreno e anche in questo caso si potrà procedere solo dopo aver richiesto e ottenuto apposita autorizzazione.

Pompa di calore: prezzo

Il prezzo di una pompa di calore varia notevolmente in considerazione della tipologia scelta per l’abitazione. In linea generale quella più economica è senza dubbio la pompa aria-aria commercializzata sotto forma di condizionatore con split interno. In questo caso, in base alla potenza del singolo apparecchio, si possono spendere dai 350 ai 900 euro per pompa di calore.

Diverso il discorso per le pompe di calore aria-acqua per usi sanitari o per alimentare termosifoni. In questo caso la spesa va dai 300 ai 900 euro circa per kW. Le pompe di calore acqua-acqua, invece, avranno un costo per kW ancora più elevato vista la necessità di procedere con un’installazione notevolmente più complessa.

Per chi desidera creare un sistema totalmente amico dell’ambiente che permetta di risparmiare negli anni anche migliaia di euro in energia elettrica, abbinare una pompa di calore ad un sistema fotovoltaico può essere in assoluto la scelta ideale. In questo caso, però, com’è facile immaginare i costi aumentano non poco.

Tolta la spesa per l’acquisto della pompa di calore scelta, variabile da un minimo di 800 a circa 1.700-2.000 euro, bisognerà preventivare un costo aggiuntivo di circa 12.000-13.000 per l’impianto fotovoltaico completo anche se questa cifra è fortemente suscettibile di variazioni in base alla metratura necessaria per i pannelli solari da installare.

La pompa di calore può rappresentare l’unica fonte di riscaldamento della casa, ed in questo caso parliamo di sistema monovalente, oppure essere associata ad un altro impianto che lavorerà in associazione con essa ed in questo secondo caso parleremo generalmente di sistema bivalente.

L’una o l’altra scelta dipendono da molteplici fattori, in primis la più o meno recente costruzione o ristrutturazione dell’immobile e la fascia climatica nella quale questo è situato. Un sistema monovalente dovrà infatti essere in grado di soddisfare, da solo, l’intera necessità di riscaldamento della casa ed è quindi maggiormente indicato per nuove costruzioni e zone nelle quali solitamente le temperature invernali non siano particolarmente rigide.

Un sistema bivalente, invece, viene il più delle volte associato ad una caldaia. In questo caso, quando la pompa di calore riesce a coprire il fabbisogno di riscaldamento solo fino ad una determinata temperatura esterna, definita anche punto di bivalenza, sopperisce al resto la caldaia o l’impianto ritenuto più opportuno in abbinamento. Il sistema bivalente è solitamente consigliato per case di vecchia costruzione o recentemente ristrutturate.

Quanto si risparmia con una pompa di calore

In virtù dei molteplici modelli di pompa di calore attualmente disponibili, della fascia climatica di riferimento e della presenza o meno di un sistema abbinato per ottimizzare il fabbisogno dell’abitazione, il risparmio in bolletta può essere fortemente variabile.

Fino al 31 maggio 2016 chi installava ed utilizzava un sistema di riscaldamento con pompa di calore poteva usufruire del cosiddetto Conto Termico, un vero e proprio rimborso, pari ad un massimo di 700 euro, per incentivare l’utilizzo di fonti di calore prodotte da energie rinnovabili amiche dell’ambiente.

Attualmente il Conto Termico non è più attivo ma chi decide di installare una pompa di calore per la propria casa potrà comunque usufruire della detrazione fiscale al 65% per 10 anni presentando annualmente la propria dichiarazione dei redditi ed inserendo nell’apposito quadro la spesa sostenuta.

Il risparmio in bolletta è un altro aspetto estremamente interessante da considerare quando parliamo di pompe di calore. Considerando che è possibile produrre con un simile impianto ben 5 kWh di energia termica partendo da un solo kWh ora di energia elettrica, il risparmio annuo stimato varia dal 40 al 70% rispetto ad altri sistemi di riscaldamento che sfruttano l’elettricità per il loro funzionamento.

Chi sfrutta una pompa di calore come unica fonte di riscaldamento domestico potrà inoltre usufruire di una tariffa elettrica dedicata, a condizione di installare un secondo contatore, scelta ideale per non impattare sulla spesa di energia elettrica generale contabilizzata secondo un diverso standard. La tariffa dedicata oggi esistente si chiama TD e sostituisce le vecchie tariffe sperimentali di categoria D. In questo caso è previsto un abbattimento degli oneri di sistema pari al 5%.