Pellet: quanto costano e come sceglierli? Che cosa sono i pellet sempre più di moda abitazioni degli italiani ed in generale in Europa? Andiamo a vedere cosa sono questi composti e come si ottengono fino a capire insieme come sceglierli.

Ovviamente si tratta di dei composti ottenuti dalla segatura come tutti avrete immaginato e perché ancora non lo sapesse il pellet si formano attraverso un processo di polverizzazione della massa attraverso un percorso piuttosto complesso che li porta a diventare dei composti della grandezza variabile ma sempre piuttosto piccoli che vanno a comporre i pellet che oggi vengono utilizzati soprattutto in ambito casalingo sempre in maniera maggiore.

Cosa sono nel dettaglio i pellet? Come possiamo scegliere quelli migliori a seconda delle nostre esigenze? Andiamo a scoprirlo insieme questa nostra trattazione

Partiamo dalla definizione di pellet e dalla descrizione di quest compostii. I pellet per definizione sono dei combustibili che vengono ricavati dalla segatura. Per la norma UNI EN 14588 si tratta di un biocombustibile addensato, di forma cilindrica, con una lunghezza variabile da 5 mm a 30 circa. Con le estremità interrotte sono prodotte attraverso la biomassa polverizzata con la pressatura attraverso l’uso o meno di additivi.

Dopo aver visto cosa sono i pellet passiamo alla descrizione della scelta e quali dobbiamo selezionare a seconda delle nostre esigenze. Per scegliere correttamente i pellet quello di cui abbiamo bisogno sono alcune informazioni relative al nostro scopo e all’utilizzo che ne faremo. Andiamo a scoprire insieme tutte le caratteristiche partendo dal loro costo.

Pellet: quanto costano

Il legno in pellett come detto è ricavato dalla segatura, si tratta di un elemento essenziale per la combustione in una stufa attraverso la capacità legante della lignina, che permette di avere un prodotto molto compatto e facilmente infiammabile. Con il processo di pressatura il potere calorifico del pellet, a parità di volume è di circa il doppio rispetto al legno. Viene usato come detto come combustibile per le stufe di ultima generazione.

I pellet inoltre hanno il vantaggio ambientale di non derivare direttamente dalla distruzione ed abbattimento degli alberi interi, ma sono prodotti dallo scarto come la segatura e quello delle falegnamerie. Tecnicamente sono dei cilindri molto piccoli di questo legno pressato. Il prezzo di questi pellet è ovviamente inflazionato dalla stagione: il periodo in cui ha il costo minore è ovviamente quello estivo in cui vengono venduti a circa la metà dei prezzi dell’inverno o poco meno.
Si parte da 4 euro o 4.20 per 15 chilogrammi di pellet certificato nei mesi invernali a 2-3 euro nel periodo primaverile ed estivo ovviamente con molte promozioni che chi ne avrà bisogno in inverno può sfruttare per risparmiare e restare caldi.

In base a cosa varia anche il prezzo? Ovviamente il meteo: se l’inverno non è freddissimo c’è una maggiore offerta da parte del mercato ed il prezzo conseguentemente si abbassa. Se l’inverno invece contrariamente è freddissimo il prezzo sarà maggiore perché l’offerta del mercato ovviamente minore.

Pellet: come sceglierli

Come possiamo scegliere questi pellet con una qualità eccellente? E’ molto facile e si basa su due parametri essenzialmente la scelta come consigliato da altroconsumo, rivista leader nella selezione della qualità dei prodotti.

Essenzialmente dobbiamo valutare in primis il contenuto a livello di ceneri e la quantità della segatura al suo interno. Il pellet che contiene infatti molte polveri e ceneri andrà a combustione a produrre maggiore sporco nel senso di polveri che andranno poi pulite e ci costringeranno a maggiore lavoro. Invece la quantità di segatura nel sacchetto indica al suo crescere un maggiore livello di sfaldamento possibile nel momento della combustione del pellet e quindi più sporco e più necessità di pulire.

Il pellet per questi motivi è diviso in tre categorie:

  • Classe A1: che è una delle qualità più alte in assoluto, c’è una presenza di ceneri al massimo di 0.7% per ottenere questa certificazione.
  • Classe A2: contenuto di ceneri minore o uguale a 1.2%
  • Classe B: infine si tratta di un uso non consigliato a livello domestico, con un contenuto di ceneri massimo di 3.5%