La legna da ardere non è tutta uguale; per poter capire qual è la tipologia più adatta per noi dobbiamo conoscere le caratteristiche specifiche di ognuna e la classificazione generale.

La legna rappresenta ancora oggi uno dei principali combustibili ad uso domestico, proviene principalmente dall’attività forestale e le caratteristiche sono regolamentate a livello internazionale da norme specifiche. Oltre che essere un buon combustibile naturale, la legna è anche una risorsa rinnovabile, a patto che sia estratta da foreste appositamente coltivate a questo scopo.
Il periodo migliore per acquistarla è quello che va da marzo ad agosto: il caldo di questi mesi aiuterà la legna a seccare meglio e perdendo tutta l’umidità otterremo una combustione ottimale.
Se possedete un camino e volete acquistare la legna da ardere sappiate che il prezzo si aggira attorno ai 10 euro al quintale; ovviamente dipende molto dalla tipologia di legna e dal taglio, ma comunque il costo non dovrebbe variare moltissimo.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali che una buona legna da ardere deve possedere e diverse classificazioni esistenti.

Legna da ardere: le caratteristiche che deve possedere

La legna da ardere deve possedere delle caratteristiche fondamentali per essere ritenuta tale; tuttavia a seconda al variare della tipologia variano anche le proprietà e quindi non esiste una migliore dell’altra, ma la scelta sarà dettata dall’uso che ne vogliamo fare.

In ogni caso ci sono delle caratteristiche che rendono ottimale la legna da ardere e che dobbiamo tenere in considerazione per decidere quale acquistare; prima di tutto una volta accesa non deve scoppiettare, non devono esserci scintille, deve durare a lungo e non consumarsi in fretta anche se deve ridursi abbastanza rapidamente in brace.
Ovviamente deve avere un buon rendimento calorico per poter riscaldare al meglio gli spazi della nostra abitazione, deve bruciare senza creare fumo per evitare di creare puzze fastidiose e infine deve poter essere accesa con facilità.

Il rendimento della legna da ardere dipende molto dal suo grado di umidità che dipendono dalla stagionatura. Un ciocco che si è liberato completamente dell’umidità superflua sarà più efficiente per riscaldare; se è vero che la legna fresca si consuma in tempi più lunghi è altrettanto vero che non produrrà molto calore e soprattutto sprigionerà nella casa molto fumo fastidioso.
Al momento dell’acquisto quindi, un’altra caratteristica da tenere in considerazione è proprio la stagionatura che per essere buona deve avere una durata che va dai 9 mesi ai 2 anni.

Legna da ardere: classificazione

Vediamo ora qual è il modo di classificare la legna da ardere. Principalmente viene suddivisa a seconda del peso specifico: quelli con un peso specifico superiore ai 550 kg vengono considerati duri e compatti, mentre quelli con un peso inferiore sono legni teneri e leggeri.
I legni duri sono migliori da utilizzare per il camino e sono:

  • Faggio: di colore rosso-dorato è molto economico, ma anche molto resistente e facilmente lavorabile; infatti oltre ad essere utilizzato come combustibile viene impiegato per costruire mobili e altri oggetti. Ha quasi tutte le caratteristiche sopra elencate, ma non dura a lungo.
  • Castagno: è molto simile a quello della quercia, è un legno duro e resistente che solitamente si utilizza per l’interno e per l’esterno delle nostre abitazioni, soprattutto per il parquet.
    Ha una buona resa, produce molto calore e dura a lungo, però quando prende fuoco genera fumo e scintille; per questa ragione è adatto a camini chiusi oppure per cucinare.
  • Quercia: si differenzia da quello di castagno perché non produce fumo e scintille; è una tipologia di legno che dura molto a lungo, ma purtroppo il calore è poco.

Le tipologie di legno che sono invece considerate dolci sono più adatte per la cucina e rientrano in questa categoria:

  • Abete: questo tipo di legno produce abbastanza fumo, è poco resistente all’acqua ed ha una facilità di combustione media. La pecca più grande è che non crea abbastanza calore e quindi non è adatto per riscaldare le nostre abitazioni, ma solo per cucinare.
  • Pino: ha una facilità di combustione altissima, infatti è molto semplice da accendere e produce anche un calore abbastanza forte. L’unico difetto però sono il fumo e le scintille che fa quando viene acceso.
  • Larice: è un legno morbido e come tutte le tipologie appartenenti a questa categoria produce molto fumo; ha una buona facilità di combustione, ma non riscalda abbastanza.