Sempre più spesso si sente parlare di caldaia a condensazione, utile sia per risparmiare sul costo del gas che per ridurre significativamente l’impatto ambientale di questa gamma di apparecchiature riscaldanti per la casa.

Grazie alla sua tecnologia, la caldaia a condensazione è infatti in grado di riutilizzare i fumi di scarico quando hanno ancora una temperatura molto elevata per produrre altro calore. In questo modo si ridurrà la quantità di fumi di scarico emessi dalla caldaia stessa e contemporaneamente il consumo di gas necessario a riscaldare l’acqua o gli ambienti domestici.

Acquistabile sia da interno che da esterno, con inevitabili pro e contro in entrambi i casi, la caldaia a condensazione sostituisce ormai le precedenti caldaie tradizionali delle quali è vietata la vendita dal 2007, anno in cui entrò in vigore la direttiva europea 2005/32/CE.

Ma come funziona concretamente una caldaia a condensazione, quali sono le differenze tra i vari modelli disponibili sul mercato e soprattutto quali sono i costi ed il reale risparmio in bolletta? Vediamo tutto nel dettaglio.

Come funziona la caldaia a condensazione

Come anticipato, la differenza sostanziale di una caldaia a condensazione rispetto ai modelli più datati non dotati di questa tecnologia è il riutilizzo dei fumi di scarico appena prodotti dall’apparecchio. Quando la caldaia è in funzione, infatti, i fumi di scarico raggiungono una temperatura piuttosto elevata, pari a circa 150° C.

A differenza di quanto avviene con le caldaie tradizionali, quelle a condensazione riutilizzano il vapore derivante dal fumo di scarico per un nuovo ciclo di riscaldamento. I fumi così riciclati saranno espulsi dalla caldaia quando sarà cessato il loro potere riscaldante, grossomodo alla temperatura di 40° C.

Caldaia a condensazione: da interno o da esterno?

Esattamente come avveniva per le caldaie tradizionali, anche quelle a condensazione prevedono la possibilità di scelta tra modelli da interno o da esterno, a seconda delle necessità. Entrambe le tipologie presentano indubbiamente vantaggi e svantaggi da valutare attentamente prima di procedere all’acquisto di un nuovo apparecchio.

Nel caso di caldaia da esterno, quindi, risolveremo senza dubbio il problema di ingombro dell’ambiente domestico ma, in caso di località con temperature invernali particolarmente rigide, sarà necessario proteggere l’apparecchiatura per scongiurare il pericolo di congelamento e condensa dei fumi che di fatto inficerebbero sul funzionamento della caldaia stessa.

Quelle da interno, invece, non andranno incontro a problemi legati alle temperature esterne ma, com’è facile immaginare, sono da suggerire solamente in caso si disponga dentro casa di un ambiente dedicato che non tolga spazio e funzionalità alle altre stanze e alla loro fruibilità.

Quanto si risparmia con una caldaia a condensazione?

Oltre ad essere vietato per legge acquistare caldaie tradizionali, attraverso una nuova caldaia a condensazione è possibile risparmiare svariate centinaia di euro negli anni sul costo del gas, ammortizzando così il prezzo di acquisto e montaggio di un nuovo apparecchio riscaldante. Ad impattare sul possibile risparmio energetico, però, non entra in gioco la sola caldaia a condensazione (la sua potenza e le varie opzioni come timer, display, sistema di regolazione della potenza, sistema anti-blocco e così via) ma anche l’impianto sul quale questa viene utilizzata.

Se, infatti, utilizzando una caldaia a condensazione su un impianto classico (ad alta temperatura), l’abbattimento dei costi è di circa il 10-20% rispetto ad un apparecchio obsoleto, installare una nuova caldaia su impianti radianti (a bassa temperatura, come ad esempio i riscaldamenti a pavimento) permetterà di risparmiare fino al 40% rispetto a chi utilizza ancora una caldaia tradizionale.

Volendo rendere ancora più concrete queste percentuali, potremmo ipotizzare che, a seconda dell’impianto abbinato ad una caldaia di nuova generazione, è possibile passare a 700-800 euro di consumo di gas annuo se precedentemente si spendevano circa 1000 euro annui per il riscaldamento domestico.

Se consideriamo che la vita media di una caldaia è di circa 15 anni, quindi, potremo ipotizzare un risparmio complessivo variabile dai 2.500 ai 4.000 euro di gas, una cifra che ci permette di ammortizzare ampiamente il costo sostenuto per l’acquisto.

Quanto costa una caldaia a condensazione?

A seconda degli eventuali optional con i quali si desidera dotare la propria caldaia a condensazione, il suo costo può variare da un minimo di 500 finanche oltre 2000 euro.

Sul costo dell’apparecchio incide senza dubbio la sua potenza. I modelli a condensazione da 12 kW, sicuramente più economici, sono ormai quasi scomparse per lo scarso potere riscaldante utile solo ad ambienti estremamente piccoli. Ad oggi le caldaie più vendute sono quelle da 24 kW ma per dimensioni ancora maggiori da riscaldare è possibile acquistare anche apparecchi da 30 kW con costi decisamente più elevati.

A differenza di una caldaia tradizionale, inoltre, nell’installazione di quella a condensazione andrà considerata anche la necessità di appositi tubi di scarico e di raccolta.

Il tubo di scarico di una caldaia a condensazione ha infatti il compito di resistere ai vapori acidi prodotti dall’apparecchio e per questo sono prodotti con materiali diversi dai tubi di scarico di una caldaia tradizionale che difficilmente potrebbero resistere a tale acidità. In questo caso molto dipende dal modello di caldaia di nuova generazione che si intende acquistare. Mentre per alcune tipologie, infatti, il tubo di scarico è incluso, in altri casi andrà acquistato separatamente con un costo di circa 50 euro per metro lineare.