Con la nuova legge di Bilancio varata a dicembre scorso, è stato introdotto, tra i vari, il cosiddetto bonus casa green, un incentivo per coloro che hanno intenzione di acquistare casa nel 2023, a condizione che l’immobile rispetti dei specifici requisiti energetici.
Negli ultimissimi anni l’attenzione dei potenziali compratori alla classe energetica della casa da acquistare è notevolmente aumentata. Il motivo è presto detto: se da una parte comprare una casa “green” aiuta la sostenibilità ambientale riducendo l’inquinamento, dall’altra un simile acquisto si rileva vantaggioso nel medio-lungo termine per la spesa ridotta per le bollette di luce e gas. E quest’ultimo aspetto non può certo passare inosservato, soprattutto considerando i rincari del prezzo del petrolio cui abbiamo assistito nell’ultimo anno.
Di per contro, una casa energeticamente sostenibile ha un prezzo d’acquisto mediamente più alto del 5,2%, un aspetto di certo rilevante per chi decide di investire in un simile progetto. È per questo che il Governo ha pensato a un bonus ad hoc per coloro che acquisteranno nel 2023 una casa green. Il bonus consiste nella detrazione del 50% sull’IVA del prezzo dell’immobile. Ma chi potrà accedere al bonus casa green 2023? Vediamo tutti i requisiti.
Bonus casa green: requisiti
Come anticipato, il bonus casa green 2023 sarà accessibile a coloro che acquisteranno una casa poco “energivora”. Nello specifico, l’immobile da acquistare dovrà rispettare tutti i seguenti requisiti:
- Appartenere alla classe energetica A (che a sua volta si suddivide in A1, A2, A3 e A4) oppure B;
- Essere acquistato direttamente dal costruttore;
- Essere acquistato nel lasso di tempo previsto dal bonus, vale a dire esclusivamente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
Nessuna richiesta specifica, invece, per la finalità dell’acquisto. Il bonus casa green potrà essere utilizzato sia che si decida di sfruttare l’immobile come abitazione principale sia per eventuale locazione a terzi.
Bonus casa green: perché solo le classi A e B?
Come abbiamo appena visto, la condizione essenziale è che l’immobile da acquistare appartenga ad una classe energetica elevata, per garantire consumi di gas e luce per riscaldamento e raffreddamento super ridotti. A fornire l’Attestazione di Prestazione Energetica per una casa, anche detta APE, è un tecnico specializzato che, attraverso la valutazione di specifici parametri e il calcolo della metratura quadra dell’abitazione, sarà in grado di classificarne la classe di appartenenza.
Nelle case con classe energetica A o B il consumo di energia elettrica o gas per riscaldare e raffreddare l’ambiente domestico è pressoché nullo. I motivi sono vari: infissi termici che proteggono ottimamente dal caldo e dal freddo, ottima coibentazione degli ambienti, climatizzazione efficiente e poco inquinante e di conseguenza bassissime emissioni di CO2 dannose per l’ambiente.
Le vecchie costruzioni anni Settanta e Ottanta hanno spesso classe energetica G, oggi considerata poco vantaggiosa. Spesso in queste case sono infatti presenti infissi con vetri singoli e sottili, scarso isolamento termico e dunque maggior tasso di umidità con conseguente difficoltà a riscaldare e raffreddare adeguatamente gli ambienti. Il risultato? Una casa spesso umida con presenza di muffa, poco calda d’inverno nonostante i riscaldamenti e poco fresca d’estate, a meno che non si abusi di impianti di condizionamento dispendiosi e inquinanti.
L’attenzione crescente verso case green è peraltro dimostrata da un interessante report di ENEA che ha rilevato un aumento del 30% nella vendita di nuovi immobili di classe A1 dopo lo stop forzato dovuto al lockdown. Si tratta dunque di un momento positivo per acquistare un immobile energeticamente efficiente grazie a questo bonus che ridurrà ulteriormente la spesa.
Bonus casa green 2023: qual è l’importo?
Quando si acquista una casa nuova direttamente dal costruttore l’importo di acquisto è addizionato di iva, che diventa un costo aggiuntivo per l’acquirente. Il bonus casa green 2023 interviene permettendo di portare in detrazione il 50% dell’iva pagata. Il bonus potrà essere utilizzato come detrazione ai fini IRPEF in dichiarazione dei redditi in 10 rate di uguale importo spalmate nei 10 anni successivi all’acquisto.
Ricordiamo, ovviamente, che per fruire del bonus sarà necessario sostenere la spesa attraverso metodi di pagamento tracciati. Facciamo un esempio pratico: ipotizziamo che il prezzo dell’immobile preveda un importo IVA pari a 10.000 euro. La detrazione riguarderà il 50%, vale a dire 5.000 euro totali. Questi 5.000 euro saranno recuperati nei 10 anni successivi con 10 rate uguali da 500 euro ciascuna. Un ottimo modo per ammortizzare le spese accessorie dovute alla compravendita.