La bolletta dell’energia elettrica per la seconda casa è da sempre più alta rispetto a quella della casa di effettiva residenza durante tutto l’anno. Il motivo di tale disparità è da ricercare in maggior misura nei cosiddetti oneri di sistema, una voce presente in tutte le bollette di energia elettrica, un importo uguale per tutti i fornitori di energia e che viene imposto direttamente dalle Autorità.

Prima della riforma del 2017, però, la disparità nelle bollette prima e seconda casa era ancora più accentuata. Cerchiamo quindi di capire tutte le voci che concorrono alla differenza nel calcolo dei consumi dell’energia elettrica in base alla potenza impegnata dal nostro contatore e come fare per risparmiare ulteriormente sulla spesa in bolletta per la seconda casa al mare o in montagna.

Bollette prima e seconda casa: le differenze

Fino al 2016, la differenza di costo per le bollette prima e seconda casa rappresentava una spesa particolarmente onerosa per chi possedeva un secondo immobile intestato, a differenza di quanto accadeva invece per il gas metano.

La riforma di gennaio 2017, attraverso la Delibera 582/2015/R/eel ha stabilito che venisse abolito definitivamente il sistema secondo il quale, con alti consumi, il prezzo per kWh fosse maggiore rispetto alla prima casa, che venissero rimodulati gli oneri di sistema previsti per ogni utenza e che fosse istituita una nuova tariffa TD per i servizi di rete in modo da pagare i consumi di elettricità nella seconda casa in base alla potenza del proprio contatore e non più in base ai kWh consumati dall’utente.

Il passaggio alla tariffa unica TD, eliminando di fatto le precedenti tariffe D2 e D3, ha comportato quindi dei cambiamenti sostanziali nel calcolo dei consumi nella seconda casa. La tariffa D2, infatti, svantaggiando i consumi eccessivi, era di fatto conveniente per i soli nuclei monofamiliari con consumi estremamente ridotti mentre quella D3 era utilizzata anche in caso di contatori con potenza maggiore agli usuali 3 kW.

Con il passaggio alla tariffa unica TD, la riforma ha voluto privilegiare il pagamento dei costi fissi al posto di quelli legati allo specifico consumo di energia nelle seconde case aumentando il risparmio complessivo all’aumentare dei consumi annui.

In questo modo, nuclei familiari numerosi o con consumi in ogni caso piuttosto elevati hanno notato un risparmio annuo in bolletta di circa 90 euro per consumi pari a 3400 kWh all’anno. Poco o nulla è invece cambiato per consumi più bassi, pari a circa 1100 kWh annui.

L’introduzione della tariffa TD ha di fatto modificato anche il calcolo degli oneri di sistema in fattura, una delle voci che incrementavano sensibilmente la differenza di prezzo tra bollette prima e seconda casa. Prima della riforma, infatti, le voci comprese all’interno degli oneri generali di sistema erano molte in più di quelle attuali comprendendo, tra le altre cose, costi per lo smantellamento di centrali elettronucleari dismesse, promozione dell’efficienza energetica, costi per finanziare la ricerca e di compensazione per le imprese elettriche minori.

A partire da gennaio 2017, il calcolo degli oneri di sistema in bolletta prevede quindi:

-  in sola quota energia, in base ai consumi dell’utente nella prima casa in euro a kWh;
sia in quota energia come i residenti di prima casa (quindi calcolata in €/kWh), sia in quota fissa con un prezzo mensile in fattura per le seconde case

Come possiamo vedere, quindi, nonostante l’alleggerimento generale degli oneri generali di sistema, la bolletta di energia elettrica per la seconda casa prevede in ogni caso un costo più elevato che mediamente, per contatori con una potenza impegnata pari a 3 kW, è maggiore rispetto a quella per la prima casa di oltre il 22%. Tale differenza va diminuendo al crescere della potenza impegnata dal contatore presente nella seconda casa.

Ricordiamo, però, che per far fronte alla crisi energetica, il governo italiano ha previsto la soppressione degli oneri di sistema da ottobre 2021 a giugno 2022. In questo caso, a parità di consumi, la differenza tra la bolletta di prima e seconda casa si è notevolmente ridotta, seppur solo temporaneamente.

Bollette prima e seconda casa: come risparmiare

Nonostante la riforma del 2017 ed il provvedimento dello scorso anno previsto dal governo per limitare la spesa per le bollette elettriche, la spesa in fattura per le seconde case resta in ogni caso più elevata, soprattutto per consumi nella media. È quindi fondamentale trovare delle soluzioni alternative per poter risparmiare ulteriormente.

La prima è sicuramente quella di scegliere il fornitore nel mercato libero con la migliore offerta per le proprie esigenze, analizzando attentamente sia i costi previsti per la tariffa monoraria (nel caso i consumi nella seconda casa siano pressoché gli stessi sia di notte che di giorno) che per quella bioraria (che consente di risparmiare la sera e nei festivi).

Se nella casa per le vacanze è presente un contatore che impegna una potenza maggiore alle reali necessità del nucleo familiare, ridurne la potenza potrebbe essere un’ulteriore strategia per risparmiare.

Attenzione, poi, all’efficienza energetica degli elettrodomestici presenti nella seconda casa. Molto utile, quindi, installare lampade LED, preferire elettrodomestici di classe A o superiore e pompe di calore per eventuale riscaldamento invernale.

Se la seconda casa viene utilizzata solo in un determinato periodo dell’anno e non vi è necessità di mantenere l’utenza attiva 365 giorni l’anno per sostentare sistemi antifurto o similari, è possibile risparmiare ulteriormente disattivandola nei mesi in cui non se ne prevede l’utilizzo. La sospensione può essere richiesta anche per l’utenza gas.

Se la seconda casa rimane chiusa per diversi mesi, è preferibile spegnere il frigorifero: tenerlo acceso, anche al minimo, potrebbe portare a un consumo di 25-30 kWh al mese.
Ricordarsi di staccare la spina anche di eventuali:

  • ciabatte con la lucina
  • televisori con luce di standby
  • modem
  • microonde con orologio
  • radiosveglie

In caso di riscaldamento condominiale con contabilizzazione, ricordarsi di chiudere tutte le valvole dei termosifoni prima che parta l’accensione invernale, in modo da risparmiare sulla quota legata ai consumi nei periodi di non utilizzo.